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PISCINE
A differenza delle piscinette gonfiabili, in cui l'acqua va semplicemente sostituita dopo qualche giorno di utilizzo, nelle piscine un po' più grandi viene richiesta la presenza di un impianto di filtrazione analogo concettualmente a quello degli impianti di maggiori dimensioni.
Dopo aver riempito la piscina con acqua potabile o del pozzo, con l'esposizione al sole e all'aria si verificano due fenomeni comuni:
1) L'acqua viene contaminata da microrganismi, presenti naturalmente nell'aria ed introdotti dai bagnanti, e non avendo ossigenazione ristagna, riproducendo parassiti nella piscina formando alghe. Queste alghe sono favorite dalla elevata temperatura ambiente e procurano all'acqua una colorazione verde.
2) L'aria e la pioggia introducono nell'acqua polvere, terra e foglie che la intorbidiscono.
Per combattere questi due problemi occorre mantenere nell'acqua una quantità di cloro residuo sufficiente perchè i batteri e i microrganismi possano essere distrutti istantaneamente.
Il cloro è per adesso il sistema di disinfezione più utilizzato, per via della sua praticità ed economicità, ma negli ultimi anni si sono diffusi sul mercato prodotti alternativi che stanno avendo un ottimo successo, come ad esempio l'ozono o l'ossigeno.
I costi sono generalmente più elevati, ma vengono compensati dall'assenza di vapori di cloro (dal tipico odore) e dalla mancanza di problemi secondari come bruciore agli occhi causati dal cloro.
La piscina deve dunque essere dotata di un filtro, alimentato da una pompa, che possa trattenere all'interno tutta la materia in sospensione nell'acqua, e contemporaneamente ossigenare l'acqua disinfettandola con l'aggiunta del cloro.
Il pH misura il livello di acidità dell'acqua. I valori del pH sono compresi entro 0 e 14. Corrispondendo il 7 al valore neutro, i valori entro 0 e 7 sono valori acidi ed entro 7 e 14 sono alcalini. I valori del pH in una piscina devono essere compresi fra 6,8 e 8,4, ma il range ideale di utilizzo è con valori di pH fra 7,2 e 7,6, questo perchè l'efficacia del cloro come battericida diminuisce rapidamente se il pH non è compreso fra questi due valori, rendendo così necessario l'uso di una maggiore quantità di cloro con conseguente aumento dei problemi di irritazione agli occhi ed alle mucose.
Se il pH di una piscina è troppo alto, il calcio disciolto nell'acqua precipiterà in forma visibile, intorbidendo l'acqua e dandole un aspetto lattiginoso, questo può succedere ad esempio in seguito a piogge o temporali, perchè spesso l'acidità dell'acqua piovana altera sensibilmente i valori del pH. In questo caso occorre intervenire rapidamente con un prodotto ph Minus, per abbassare il pH dell'acqua, e aumentando i tempi di filtrazione dell'acqua e ripulendo più frequentemente il filtro.
Se il valore del pH è inferiore a 7,2 l'acqua irriterà gli occhi e le mucose nasali, e danneggerà velocemente gli accessori metallici della piscina e dell'impianto di filtrazione. In questo caso occorre intervenire con il prodotto pH Plus.
Le disposizioni sanitarie vigenti indicano per il contenuto di cloro libero nell'acqua della piscina valori compresi entro 0,5 - 1,2 milligrammi per litro (0,5 - 1,2 ppm.).
L'impiego del cloro è ovviamente necessario per distruggere i batteri e ossidare la materia organica, ma l'eccesso permane libero nell'acqua sotto forma di acido ipocloroso (cloro libero o residuo).
E' importante dunque misurare quotidianamente i livelli di cloro della vostra piscina, considerando che una forte evaporazione diminuisce rapidamente i livelli di cloro, mentre la copertura solare ad esempio mantiene più a lungo i livelli di cloro nell'acqua.
Dunque se usate la piscina tutti i giorni e la tenete scoperta anche durante la notte avrete una maggiore necessità di cloro rispetto a chi per esempio utilizzi meno la piscina e la tenga anche di giorno coperta con il telo solare.